(24 settembre 1709 – 23 gennaio 1789) nacque a Kingston upon Thames nel Surrey ma crebbe a Londra, dove il padre lavorò prima come ufficiale dell’esercito britannico, poi come funzionario statale. Il suo testo più famoso, Fanny Hill, rimase per lungo tempo un libro fra i più ricercati e tradotti del fiorente mercato clandestino, fino alla celebre sentenza del 1966 in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti riconobbe la dignità letteraria dell’opera, sollevandola dall’accusa di oscenità e consentendole a buon diritto di entrare finalmente a testa alta nella storia della letteratura.
Memoirs of a Woman of Pleasure (meglio conosciuto come Fanny Hill) è considerato il romanzo erotico per antonomasia. Venne pubblicato in due parti, la prima nel 1748 e la seconda nel 1749, e da allora non manca di suscitare scandali, pruriti e censure. Fanny, eroina di successo dalla storia a lieto fine, entusiasta del piacere e al tempo stesso curiosamente moralista, subisce la seduzione misteriosa della passione e ce lo narra con il cuore, senza finzioni e senza falsi pudori. Ed è proprio questa la forza del libro: la naturalezza con la quale mostra in ogni occasione quanto il sesso sia un linguaggio e niente altro, e come il corpo sia, prima che veicolo di salute o peccato, pura espressione vitale. Vivace come la protagonista del libro,...