Nato a Roma nel 1950, è sordo profondo. Con un impegno costante e una ferrea forza di volontà, lottando anche contro le resistenze della famiglia, è riuscito a diventare il primo e unico manager sordo di un hotel di lusso nel mondo, l’Hassler di Roma, di cui è anche proprietario. Ha tre lauree, parla correntemente italiano e inglese e, meno bene, il tedesco. Si esprime con la lingua dei segni in italiano e americano. Ha due gemelli, Robertino e Veruschka.
La sordità non ha segni evidenti, è un handicap invisibile
Una storia vera
«Il grande silenzio è stato il mio primo compagno di giochi. Un abbraccio affettuoso e terribile che non mi ha mai abbandonato. Nemmeno ora. E che non mi lascerà mai. Quando la gente mi guarda, pensa che io sia come tutti gli altri, perché la sordità non ha segni evidenti, è un handicap invisibile. Così, spesso, una persona sorda viene scambiata per un qualunque udente. Non lo è affatto, però può riuscire a raggiungere gli stessi traguardi. Come ho fatto io. Con tenacia, passione, coraggio, lottando contro un mondo che a volte non mi è stato amico, contro nemici che avevo perfino in casa e cercavano di opporsi alle mie scelte e di impedirmi di inseguire i...