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L’Anabasi, l’opera di Senofonte forse più letta, racconta in sette libri le vicende che precedettero e seguirono la disastrosa battaglia di Cunassa in cui, nonostante la vittoria, Ciro rimase ucciso lasciando i diecimila mercenari greci che avevano combattuto per lui disorientati, circondati da nemici in una terra sconosciuta. Fu Senofonte a guidarli, tra mille difficoltà, fino alle coste del Mar Nero e quindi in patria, rendendosi protagonista e narratore della più famosa “ritirata” della storia.
Divise in tre parti e articolate in sette libri, le Elleniche ricostruiscono la storia della Grecia dalla fase finale della guerra del Peloponneso (411) alla battaglia di Mantinea (362). I primi due libri si riallacciano alle Storie di Tucidide, ma la parte principale dell’opera è nei due libri centrali (III e IV). La semplicità e l’efficacia dello stile di Senofonte hanno reso queste due opere tra le più amate dell’antichità.
Il giorno dopo scoppiò una violenta tempesta, ma era necessario marciare: i viveri, infatti, non erano sufficienti. E guidava la marcia Chirisofo, mentre Senofonte stava in retroguardia. E i nemici attaccavano con vigore e, venendo vicini perché i luoghi erano stretti, colpivano con gli archi e le fionde, sicché i Greci erano costretti a marciare lentamente, inseguendo e di nuovo retrocedendo; di frequente Senofonte ordinava di fermarsi, quando i nemici incalzavano con vigore.