Introduzione di Giorgio Manacorda
A cura di Anna Reali
Testo tedesco a fronte
Al più universale e celebrato dei sentimenti, alle sue gioie e alle sue pene, al fascino ora sensuale ora intellettuale della donna, il grande autore del Faust ha dedicato opere indimenticabili, come I dolori del giovane Werther o Le affinità elettive. Ma è in queste poesie che Goethe ci trasmette nei toni più semplici e immediati la sua visione dell’amore e della figura femminile, immortalando sotto pseudonimo donne realmente conosciute e amate: creature che egli evoca con acceso desiderio o con struggente nostalgia. Inizialmente influenzate da modelli tradizionali, le liriche goethiane si liberano a poco a poco dei cliché letterari, raggiungendo esiti di rara originalità compositiva.
«Solo a noi due, poveri amanti,
è negata la felicità reciproca
di amarci senza intenderci,
di vedere nell’altro ciò che non fu mai,
d’inseguire una sempre nuova felicità di sogno,
e di vacillare anche nel pericolo del sogno.»